Italo Svevo – La coscienza di Zeno
“La coscienza di Zeno” di Italo Svevo è un romanzo sotto forma di falso memoriale, redatto da Zeno Cosini su richiesta del suo psicoanalista. Il libro esplora le vicende della vita di Zeno, un uomo afflitto da numerosi vizi, tra cui il fumo e la nevrosi. Attraverso le pagine del suo diario, Zeno descrive le sue disavventure e le sue ossessioni, il complicato rapporto con il padre, il suo matrimonio con Augusta e le sue relazioni con altre donne, così come le sue riflessioni sul senso della vita e sulla morte.
“La coscienza di Zeno” è spesso considerato un capolavoro del modernismo letterario e un antesignano della psicanalisi nella narrativa. Svevo, attraverso la dettagliata introspezione del protagonista, esplora la complessità della psiche umana e il concetto di malattia come metafora esistenziale. Il romanzo analizza con ironia e profondità la condizione umana, caratterizzata da contraddizioni e incoerenze. Zeno stesso appare come un antieroe, il cui fallimento nel liberarsi dai suoi vizi riflette la lotta universale contro le debolezze personali. La narrazione, intrisa di un sottile umorismo, offre un’esplorazione profonda della mente umana e delle sue contraddizioni, rendendo l’opera una riflessione amara ma anche comica sulle pretese della modernità di curare l’individuo. Attraverso Zeno, Svevo mette in discussione il concetto di normalità e il valore della cosiddetta sanità mentale in una società complessa e spesso ipocrita.