Luigi Pirandello – Il fu Mattia Pascal

“Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello segue le vicende di Mattia Pascal, un uomo che si ritrova accidentalmente libero dalla sua esistenza oppressiva dopo essere stato erroneamente registrato come morto. Con una nuova identità, quella di Adriano Meis, Mattia intraprende un viaggio che lo porta a esplorare le libertà e le possibilità di una vita senza i legami e i doveri che prima lo soffocavano.

Il romanzo si distingue per la sua profonda indagine filosofica sull’identità e la realtà. Pirandello utilizza la storia di Mattia/Adriano per esplorare temi esistenzialisti, mettendo in luce la fluidità dell’identità personale e la difficoltà di autodefinirsi in un mondo che impone ruoli sociali rigidi. La trama diviene così un palcoscenico su cui si rappresenta la lotta tra l’essere e l’apparire, tra la realtà interna di un individuo e quella esterna imposta dalla società.

Attraverso il personaggio di Mattia, Pirandello esprime la problematica dualità dell’esistenza: il conflitto interiore tra il desiderio di libertà individuale e le restrizioni imposte dalle convenzioni sociali. La narrazione riflette sulle conseguenze dell’alienazione e della solitudine che spesso accompagnano la ricerca di un’autenticità personale in un mondo che valorizza l’omogeneità.

“Il fu Mattia Pascal” si rivela quindi non solo come un racconto di fuga e scoperta ma anche come un’incisiva critica sociale e un’esplorazione della condizione umana, caratteristiche che rendono il libro una pietra miliare della letteratura modernista.


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