Oscar Wilde – L’importanza di chiamarsi Ernesto

“L’importanza di chiamarsi Ernesto” è una commedia brillante di Oscar Wilde, ambientata nella sofisticata società vittoriana. La trama ruota attorno ai giovani protagonisti, Jack Worthing e Algernon Moncrieff, che creano alter ego fittizi per sfuggire agli obblighi sociali e vivere una doppia vita. Jack adotta il nome “Ernesto” quando si trova a Londra, mentre a casa è conosciuto come Jack. Algernon, d’altra parte, inventa un amico immaginario, “Bunbury,” per evitare impegni indesiderati.

Le complicazioni sorgono quando Jack decide di chiedere in moglie Gwendolen Fairfax, la cugina di Algernon, e scopre che lei è affascinata dal nome Ernesto. Allo stesso tempo, Algernon si innamora di Cecily Cardew, la giovane e affascinante pupilla di Jack, e si presenta a lei sotto il nome di Ernesto. Tra malintesi, identità nascoste e rivelazioni comiche, i personaggi navigano attraverso una serie di eventi che mettono alla prova le loro relazioni e il loro senso di sé.

“L’importanza di chiamarsi Ernesto” è una commedia degli equivoci che sfrutta il gioco di parole e le identità fittizie per esplorare temi di verità, inganno e il valore delle apparenze nella società vittoriana. Oscar Wilde, con la sua caratteristica arguzia e ironia, critica le rigide convenzioni sociali del suo tempo, mettendo in luce l’ipocrisia e la superficialità dell’aristocrazia inglese.

Uno dei temi centrali dell’opera è l’identità e la doppiezza. I personaggi di Jack e Algernon creano alter ego per evadere dalle loro responsabilità, evidenziando il contrasto tra la vita pubblica e quella privata. Wilde utilizza il nome “Ernesto” (in inglese “Ernest”, che suona come “earnest”, ovvero “onesto” o “sincero”) come un gioco di parole che sottolinea la disonestà intrinseca dei protagonisti e la loro ricerca di autenticità.

La commedia è anche una satira sociale che mette in ridicolo le pretese e le vanità dell’alta società. Wilde esamina come le apparenze e i titoli influenzino le percezioni e le azioni delle persone, dimostrando come le norme sociali possano essere sia ridicole che opprimenti. I dialoghi brillanti e le battute taglienti di Wilde rendono l’opera non solo divertente, ma anche un’acuta critica delle strutture sociali.

“L’importanza di chiamarsi Ernesto” continua a essere apprezzata per la sua leggerezza e la sua profondità, offrendo un ritratto divertente e pungente della società vittoriana. La capacità di Wilde di combinare umorismo e critica sociale in una narrazione elegante e sofisticata rende questa commedia un classico senza tempo, ancora rilevante e godibile per i lettori e gli spettatori contemporanei.


Oscar Wilde

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